lunedì 29 ottobre 2012

Tecnologia in campo


Spoorts and culture - Tecnologia nel calcio e cerbottane.

Innovazioni sul campo, sistemi complessi per calcolare gli assist e vecchie discussioni.


La terna arbitrale del futuro

- Da un computer di casa il tifoso controlla la situazione del traffico cittadino e calcola il tempo di percorrenza effettivo fino allo stadio. Il calciatore in trasferta chiama tramite Skype, sul proprio cellulare, la moglie a casa con i figli. Il fantasista manda un messaggio via Twitter ai propri tifosi, quindici minuti prima di scendere in campo. Le telecamere entrano nello spogliatoio per scrutare pensieri, tatuaggi e sorrisi dei giocatori delle due formazioni. All’ingresso dello stadio i tornelli elettronici controllano che il codice di ogni biglietto sia in regola. L’allenatore diffidato dispensa consigli telepatici con cellulari e altri marchingegni. Le squadre sono pronte; per settimane hanno studiato l’avversario grazie ai più sofisticati sistemi tecnologici sul mercato.

Maggiani durante Catania-Juve
Dentro il campo un fischio. Black out. L’arbitro per valutare la distanza della barriera fa dei saltelli scomposti. Il guardalinee si consulta con i propri santi in paradiso. Il quarto uomo dà il recupero contando mentalmente gli angoli, i rigori, gli infortuni e le sostituzioni. Nel calcio se un tifoso fa irruzione interrompendo la partita per dieci minuti il cronometro non si ferma. L’arbitro concederà dieci minuti di recupero. Schiere di uomini nel mondo esterno fanno l’amore con la tecnologia. Il calcio si arbitra con le cerbottane. 

- La tecnologia che molti sognano esiste già. Nel mondiale sudafricano del 2010 l’arbitro di Germania-Inghilterra annulla un gol regolare di Lampard. Nello stesso istante i maxischermi dello stadio ripropongono il replay dell’azione. Le proteste del pubblico sono rumorose quanto giustificate. Lo stesso accade per una rete convalidata a Tevez contro il Messico. Il direttore di gara, l’italiano Rosetti è a disagio dopo aver visto di sfuggita, sui teleschermi dell’impianto, che l’argentino era partito da posizione di fuorigioco.

- In Italia non ci sono maxischermi per il replay. Il risultato però non cambia. Quando la terna arbitrale di Catania-Juve inscena una riunione per decidere se annullare o no la rete di Bergessio, da casa gli spettatori hanno già visto con largo anticipo la regolarità dell'azione. Errore di valutazione e perdita di tempo quindi. 

- La questione appare complessa. Microchip, spie, triangolazioni, replay, controlli imparziali e investimenti. Si dovrebbe partire dalla semplicità iniziando ad utilizzare un ausilio tecnologico nelle situazioni in cui il gioco è fermo. Nei gol di El Shaarawy, Bergessio, Mauri e Vidal sarebbero bastati cinque secondi per valutare l’accaduto. Un periodo di tempo minore rispetto a quello impiegato per le proteste.

- Il calcio non è il tennis, il football americano o il basket, ma un aggiornamento al passo con i tempi gioverebbe al sistema intero. Occhi di falchi contro miopia.

- Anni fa le sostituzioni non esistevano, il portiere poteva prendere il pallone con le mani dopo un passaggio indietro di un proprio compagno, le partite di coppa se si pareggiavano si rigiocavano ( come accade ancora in Fa Cup), non esistevano rigori al termine del match. A volte è successo che un passaggio del turno si giocasse con il lancio della monetina.


- Il calcio è un gioco dinamico, il cambiamento fa parte della sopravvivenza di ogni sport. Rugby e pallavolo non sono più quelli di trent’anni fa. Il calcio di domani non potrà essere il calcio di oggi.

- In parrocchia non avevamo di questi problemi arbitrali. Ogni tanto si finiva in rissa. Ma all’oratorio c’era in gioco “solo” l’orgoglio. Se parliamo di qualificazioni milionarie a competizioni europee per club o ai tanto desiderati mondiali, se sono in palio assegnazioni di scudetti o retrocessioni allora ogni errore arbitrale rappresenta un risultato falsato di un sistema ricchissimo di selezione, preso da tutti sul serio. Un minimo errore ci sarà sempre. La perfezione non esiste. Ma qualcuno potrebbe provare almeno a superare l'attuale situazione stagnante di mediocrità.

- Un mio amico, appena tornato dall’Olimpico, ancora ubriaco dal sali e scendi boemo, mi incrocia  dubitoso, prima di andare a letto a prenderne altri tre nel sonno: “C’era il rigore per l’Udinese? Il fuorigioco di Domizzi?”. Nella Nfl americana l’arbitro con un microfono collegato agli altoparlanti dello stadio spiega le decisioni più critiche agli spettatori. Nel calcio siamo al medioevo.

- Il pasticcio di Catania ha anche i suoi risvolti ecumenici negativi. L’evangelico Legrottaglie è una furia. Chissà se anche Dio è favorevole all’introduzione della tecnologia in campo? Aspettiamo parabole da 140 caratteri scolpite sulle tavole di Twitter.

- Dalla rabbia cristiana ai ringraziamenti musulmani. Ljajic, dopo uno splendido gol contro la Lazio, mostra una maglietta con la scritta :”Bajram mubarek olsun”. Forma bosniaca, adattata dal turco, per augurare una buona Festa del Sacrificio alla comunità islamica.

- Della Valle nell’infinità polemica con Agnelli reclama la vittoria del campionato del’82, dimenticandosi di quanto avvenuto poche ore prima al Franchi, con una buona Fiorentina sul campo aiutata dalle dubbie decisioni della terna arbitrale.

- Inizia la sagra dei reclami dei campionati passati. Armarsi di bianchetto e inchiostro. Un amarcord di qualche anno fa...


- Le polemiche di questa giornata arrivano anche oltre Manica. Nella Premier League il Chelsea perde 2-3, rimasto in nove uomini, contro il Manchester Utd. Gol decisivo di Chicharito Hernandez in fuorigioco. Adesso le due di Manchester sono ad un punto dalla franchigia di Abramovic.

- Gli umori sono calmi in Spagna. In assenza di classici in vista e annesse conferenze stampa di fuoco. Barcellona e Real Madrid si rendono protagoniste entrambe di schiaccianti manitas; ai danni rispettivamente del Rayo Vallecano e del Mallorca. L’Atletico di Simeone non cede il passo e conduce la Liga con 25 punti in compagnia dei blaugrana di Vilanova. Da quando allena i colchoneros l’ex giocatore di Inter e Lazio ha collezionato in 43 partite: 30 vittorie, 8 pareggi e 5 sconfitte.

- Messi con lo schiaffo a mano aperta del Barcellona al Rayo raggiunge il record di 301 gol segnati con la stessa maglia. Mai nessuno come lui con la squadra catalana. Cesar Rodriguez è il secondo di sempre con 232 sigilli, seguono Kubala con 194 e quarti a pari merito Eto’o e Rivaldo a quota 130.

- Fabregas conduce la stravagante classifica degli assist a livello europeo con 9 suggerimenti finalizzati a rete. Seguono: Müller 8, Di Maria, Mata, Hustzi 7, Benzema, Hazard, Rooney, Messi 6. Gli italiani lontani a 4: Totti, Asamoah, Hamsik e Cerci . 


- Chissà se la Fifa lascia utilizzare per le statistiche internazionali sistemi tecnologici di controllo o, seguendo la tradizione medievalista dei novanta minuti sul campo, calcolerà gli assist grazie all’ausilio di un infallibile pallottoliere.

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